Bonifica Amianto

Rimozione, incapsulamento e smaltimento.

Il cemento-amianto, anche noto come eternit o asbesto, è stato largamente impiegato in edilizia fino agli anni ottanta per la fabbricazione di compositi fibro-cementizi, manti di copertura, strati isolanti di coibentazione, lastre e strutture prefabbricate. Ma le sue fibre, se inalate, possono causare gravi danni alla salute dell’uomo. Mastercop è specializzata nella bonifica e smaltimento delle coperture in fibrocemento contenente amianto su tutto il territorio nazionale.

Gestiamo l’intero processo di decontaminazione mediante rimozione o incapsulamento ad opera di personale qualificato e costantemente formato. I nostri interventi sono effettuati nel pieno rispetto delle disposizioni di legge, adottando tutti i sistemi di protezione ambientale e individuale prescritti dal Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori (D.lgs. n. 81 del 9 aprile 2008).

Le Referenze

FAQ Le domande più frequenti

Abbiamo risposto agli interrogativi più frequenti sulla bonifica e smaltimento dell’eternit.
Qualora non trovassi la risposta alla tua domanda, contattaci e scopri come possiamo aiutarti !

Identificare l'amianto non è un compito da affrontare da soli. Le fibre di eternit sono pericolose se inalate, quindi è essenziale affidarsi a professionisti certificati.

I tecnici di Mastercop conducono ispezioni approfondite per capire lo stato di conservazione dei manufatti in cemento-amianto, fornendo poi un rapporto dettagliato e raccomandazioni su come procedere per la rimozione.

Ci sono tre metodi di bonifica dell’amianto: l’incapsulamento, la rimozione e il confinamento. La scelta del metodo da adottare dipende dalla condizione del materiale, dalla sua posizione e dalla volontà di eliminare definitivamente il pericolo generato dalla presenza di amianto o di mantenerlo diminuendo i rischi per la salute.

L’incapsulamento prevede il trattamento del materiale contenente amianto con prodotti che inglobano e fissano le fibre di asbesto al supporto. La rimozione consiste nella totale asportazione del materiale a rischio. Con il confinamento, si procede all’installazione di una barriera che separa il materiale contenente eternit dalle altre aree dell’edificio.

Fino a qualche anno fa si pensava che l’unica soluzione fosse sostituire i manufatti realizzati in cemento-amianto eliminando il problema alla radice.

La rimozione (e il successivo smaltimento) è sicuramente un intervento risolutivo e necessario in presenza di lastre irrimediabilmente danneggiate, ma anche più oneroso.

Le nuove tecnologie hanno permesso di sviluppare prodotti specifici in grado di fissare saldamente le fibre di amianto ed evitarne la dispersione nell’ambiente.

Questa tecnica di incapsulamento del manufatto è conveniente sia in termini economici sia di tutela ambientale, poiché in presenza di manufatti integri permette di restaurare la copertura originaria evitandone la rimozione e i conseguenti oneri di smaltimento, ma l’intervento deve essere seguito da controlli periodici a cadenza regolare.

A seconda dell’utilizzo e dello stato di conservazione dei manufatti, la normativa vigente prevede quattro tipologie di rivestimento incapsulante:

1. TIPO A - Incapsulamento a vista dall’esterno (estradosso)
Per manufatti esposti agli agenti atmosferici e soggetti a potenziale degrado e conseguente rilascio di fibre. Devono essere trattati anche gli intradossi delle coperture con porzioni di superficie direttamente a contatto con l’esterno. Soluzione rapida ed economica ideale per manufatti il cui stato di degrado non è estremamente avanzato.

2. TIBO B - Incapsulamento a vista dall’interno (intradosso)
Per lastre non esposte agli agenti atmosferici e situate all’interno, danneggiate o intatte ma comunque soggette a possibile degrado. Soluzione rapida ed economica ideale per manufatti il cui stato di degrado non è estremamente avanzato.

3. TIPO C - Confinamento non a vista (sovracopertura)
Incapsulamento e successivo confinamento del manufatto con sovracopertura di altre lastre di materiale idoneo. In questo caso il manufatto in cemento-amianto rimane nell’area di lavoro e deve essere previsto un piano di controllo e manutenzione. Devono inoltre essere adeguatamente valutati i carichi aggiuntivi che agiranno sulla copertura.

4. TIPO D - Ausiliario (inertizzazione e rimozione)
Inertizzazione delle superfici per evitare la dispersione delle fibre durante le operazioni di rimozione e smaltimento. L’operazione deve essere accompagnata da autorizzazione alla demolizione e smaltimento con specifiche procedure operative conformi alla normativa.

Si parla di amianto in matrice friabile quando le fibre sono libere o debolmente legate. Le lavorazioni di questo tipo sono riconoscibili poiché si sbriciolano con una lieve pressione o con un semplice tocco. Si dice amianto compatto quando è legato a materiali come il cemento o PVC. In questi casi, può essere ridotto in polvere soltanto con l’impiego di attrezzi meccanici.

La risposta dipende da tanti fattori. Generalmente, un nostro trattamento incapsulante o di confinamento interno può durare fino a vent'anni. Se è esterno, invece, la durata media è di dieci anni.

Sei alla ricerca di una ditta che gestisca la bonifica e il corretto smaltimento del cemento-amianto? Non sai quale tipologia di rivestimento incapsulante può essere la più adatta alle tue esigenze?
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